Al Segretario generale del Mibact Arch. Antonia Pasqua Recchia
Al Direttore generale per gli archivi Dott. Mario Guarany
e p. c. Al Capo di Gabinetto del Ministro Prof. Giampaolo D’Andrea
e p. c. Al Direttore generale per l’Archeologia Dott. Gino Famiglietti
Roma, lunedì 18 maggio 2015
Prot. 10/2015
Oggetto: Bando per la «sistemazione del patrimonio documentale» recentemente emanato della Direzione Generale per l’Archeologia
Gentile Segretario generale, egregio Direttore generale per gli archivi,
la scrivente Associazione “Archivisti in Movimento” (Arch.I.M) inoltra la presente in merito al Bando per la «sistemazione del patrimonio documentale» recentemente emanato della Direzione Generale per l’Archeologia di codesto Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Arch.I.M. ha riscontrato con stupore quanto sostenuto dalla Direzione generale per l’Archeologia nella lettera prot. n. 3770 del 13 maggio u. s.
Premesso che appare pleonastico ribadire il fatto che la Direzione generale abbia reso noto sul sito istituzionale del MiBACT, per un periodo di 30 giorni, l’avviso pubblico in questione, in quanto atto necessitato dalle normative vigenti in materia di trasparenza previsti dalla normativa vigente in materia di affidamenti di contratti pubblici, il Bando in oggetto risultava riferito con sconcertante genericità ad attività di «sistemazione del patrimonio documentale»: solo in seguito – nella sopra menzionata lettera – tali attività sono state specificate quali «movimentazione, della documentazione di supporto allo svolgimento delle attività istituzionali della Direzione».
Alla luce di tale specificazione, trattandosi di attività che – come indicato dalla stessa Direzione generale nella lettera di cui sopra – «non richiedono approfondite e specialistiche competenze», essendo limitate alla mera movimentazione (presumibilmente di unità di conservazione) non si comprendono bene le ragioni della previsione di «esperienza almeno triennale nel settore del patrimonio culturale» richiesta per la partecipazione al bando, nonché il riferimento alla «formazione dei volontari sulle tematiche oggetto della selezione».
Ma se permane inoltre l’indeterminatezza circa quale sia il soggetto in possesso degli adeguati requisiti scientifico–professionali archivistici incaricato di sovrintenderne e coordinare tali operazioni di «sistemazione», ancor più grave appare l’esplicita conferma delle dichiarazioni dal Direttore Generale per l’Archeologia di ingaggiare in futuro “una squadra di operatori specializzati, anche per la documentazione e l‘archivistica” (http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/05/11/news/beni–culturali–volontari–all–archivio-fra–rimborsi–e–convenzioni–ad–hoc–1.211880?ref=fbpe): «con riferimento, poi, alla istituzionale attività di ordinamento, di inventariazione e di selezione dell‘archivio corrente e di deposito (…) si fa presente che è intendimento di questa Direzione generale procedere, in tal senso, a decorrere dal 2016 secondo le modalità e le forme previste dalla normativa vigente».
Tale conferma, contenuta nella lettera sopra richiamata, legittima l’interrogativo circa l’attuale e pregressa gestione dell’archivio corrente e di deposito, il cui soggetto produttore – com’è noto – è responsabile sia per la tenuta che per l’organizzazione, la conservazione nonché, per quanto previsto dalla legge, la consultabilità.
Arch.I.M ritiene pertanto doveroso richiamare ancora una volta – tanto più nel caso in specie, relativo ad una Direzione Generale dello stesso MiBACT – che la documentazione prodotta dalla Pubblica Amministrazione costituisce patrimonio pubblico, e che la sua gestione – necessariamente secondo corretta metodologia archivistica – è un diritto del cittadino e un dovere dell’Amministrazione; e che tale documentazione è un Bene Culturale (Codice dei Beni Culturali Parte II, Tit. 1, Capo 1, Art. 10, Comma 2b), affidato per legge in “conservazione, tutela, valorizzazione e fruizione” alla professionalità specialistica degli archivisti (Legge n. 110 del 22/07/2014 di modifica al Codice dei Beni Culturali, G. U. Serie Generale n. 183 del 08/08/2014, in vigore dal 23/08/2014.
Per tali motivi l’Associazione Arch.I.M. chiede che si pongano in essere tutte le attività di verifica e di vigilanza in merito da parte delle Autorità specificamente competenti al fine di riscontrare la correttezza dell’attuale e pregressa gestione dell’archivio corrente e di deposito della Direzione Generale per l’Archeologia.
In attesa di cortese riscontro a quanto sopra esposto, l’occasione è gradita per porgere i più distinti saluti.
Angelo Restaino, Presidente